Tra Service e Cape Canaveral: intervista a Roberto Roncaglia

 

A volte la vita prende strane traiettorie e ci si ritrova al momento giusto… nel posto che non si immaginava. Così è andata per uno dei nostri collaboratori storici, Roberto Roncaglia, del team Service. Gli abbiamo fatto un po’ di domande per capire come si passa dalla Nasa alle stazioni di servizio.

 

Roberto, puoi raccontare ai nostri lettori qualcosa di te?

Mi chiamo Roberto Roncaglia e sono in Fortech dal 2007, quindi possiamo dire proprio quasi dai primordi di questa azienda. La mia è una storia particolare perché sono arrivato qui a Rimini per caso. Vi spiego meglio: io sono di Novara, nel 2007 ero ospite da amici qui in Romagna perché ero fresco di laurea e stavo facendo colloqui in aziende del mio settore (eh sì, io ho studiato tutt’altro ovvero… ingegneria aerospaziale!). Proprio mentre ero qui in vacanza è capitato che uno dei miei amici, da poco assunto in Fortech, mi dicesse: “Guarda che se vuoi provare a fare un colloquio da noi cercano”.
Mi sono detto: “Vabbeh, provo, tanto uno più o in meno. Dopo i tanti Le faremo sapere uno in più non può spaventarmi”. E invece al colloquio con Jonny Tosi [uno dei soci], lui mi chiede: “Saresti disponibile da lunedì?”. E così la vacanza si è trasformata in subaffitto e poi è diventata convivenza, visto che ho trascinato qui con me anche quella che all’epoca era la mia fidanzata e poi è diventata moglie. Così, da un giorno all’altro sono saltato su questo treno e non sono più sceso. Ora sono passati 15 anni, ci siamo sposati e abbiamo una figlia di 10 anni e siamo a tutti gli effetti riminesi.

 

Una storia da film! E di cosa ti sei occupato in Fortech?

All’inizio Fortech era molto diversa, per farti capire come eravamo piccoli rispetto ad ora, io ero il numero 14 mentre oggi siamo più di 150. In quel primo mi occupavo della raccolta dati dai primi impianti Eni collegati in rete. Quel progetto embrionale si è poi evoluto, all’epoca Eni aveva 20 impianti connessi, adesso ne ha 4000. Quella che ne è seguita è stata una bella evoluzione e sono passato a far parte del reparto Service/Rollout e quindi a gestire progetti per clienti terzi e compagnie come ENI, Shell, Total Erg (ora Italiana Petroli) e molti altri.

 

Una bella sfida avere a che fare con progetti complessi…

Eh sì, attualmente seguo dal punto di vista organizzativo, logistico e di gestione diversi progetti. Fondamentalmente sono un trait d’union tra la compagnia petrolifera, il team interno Fortech e le ditte di manutenzione, che mandiamo in campo a fare attività per conto di tanti clienti. Anche se ora questo è il mio pane quotidiano ancora ricordo i miei primi incarichi importanti come ad esempio un mega rollout, in cui abbiamo cambiato 1500 terminali del parco self in tempi record. Fu un’impresa abbastanza titanica, che coinvolse tutta l’azienda, anche perché all’epoca per cambiare un self dovevamo concordare gli interventi con la camera di commercio e quindi tutto era molto più complesso. Pensa che nel reparto avevamo addirittura messo un monitor che aggiornava in tempo reale il numero di terminali sostituiti. Ricordo ancora, a pochi giorni dalla scadenza, quando siamo arrivati all’obiettivo è partita la festa! Raggiungere quell’obiettivo è stato qualcosa di grande.
Nello stesso anno è arrivato il successo personale perché nel 2011, come responsabile principale, seguii per ENI la sostituzione di tutto il parco POS. Cambiammo 8000 POS in 2 mesi. Una vera e propria gara contro il tempo e una vittoria che contribuì a incrementare la fiducia nei nostri confronti sia da parte del cliente che delle ditte di manutenzione. Devo dire che è stata una soddisfazione personale ma devo ringraziare Paolo (il mio responsabile), che mi ha aiutato tanto e mi ha messo volutamente come frontman per darmi la mia prima grossa responsabilità. È lì che mi sono detto “Cavolo, sono capace di affrontare progetti per clienti così importanti!”.

 

Un bel risultato per te e tutto il team del reparto Service!

Sì, noi siamo sempre stati un gruppo: siamo strutturati come gruppo, siamo nati come gruppo. All’inizio eravamo 3 – Paolo Delli Ponti, Claudio Angelini e io – poi siamo cresciuti e si sono aggiunti colleghi e colleghe. Ora siamo in 6.
Attualmente alcuni clienti vengono gestiti dall’interno team, capitanato da Paolo, con me e Claudio a seguire differenti aree geografiche, Erika che si occupa del mondo smart e retail, Sara che gestisce caricamenti e servizi e Danilo che…risolve problemi (per lui non servono presentazioni). Nel caso di progetti dalla mole minore ognuno li segue in modo esclusivo, come responsabile unico.
Posso sicuramente affermare che per noi il lavoro in team ha sempre funzionato molto bene, i risultati sono sempre arrivati, i clienti sono sempre stati soddisfatti e abbiamo saputo conquistarci la fiducia sul campo, anche se ciò di cui ci occupiamo è difficilmente definibile, perché non è commerciale e neanche tecnico. Potremmo dire che è un’ingegneria gestionale applicata ad aspetti sia tecnici che commerciali. Per farvi capire, noi facciamo anche una parte di integrazione tecnica e una parte di lavoro commerciale.

La forza del team è proprio quella di seguire una logica di vantaggio per tutti i collaboratori e per tutti i clienti.
Noi seguiamo una logica win-win. Diamo supporto al cliente portandolo verso la soluzione che sia efficace sia per lui che per noi. In tutto questo il grande avversario è sempre il tempo, perché ci sono sempre progetti da terminare, rollout da portare a conclusione. La nostra missione è vincere sulle scadenze e le deadline!

 

Se invece dovessi raccontarci qualcosa di te al di fuori del lavoro cosa ci terresti a farci sapere?

Lo confesso, sono un nerd! Io sono cresciuto a pane e robottoni, ho sempre avuto il sogno infatti di andare in Giappone e ci sono anche riuscito. Inoltre amo il cielo e tutto quello che ci naviga dentro e che si può osservare: stelle, pianeti, satelliti, aerei ecc. Per farvi capire il mio livello di nerditudine, io in viaggio di nozze sono andato alla NASA! Assieme a mia moglie siamo andati a Cape Canaveral ed è stato veramente bello. Chiaramente non siamo rimasti solo lì, abbiamo trascorso 10 giorni in Florida e alle Bahamas, siamo andati a Disney World ma per me la NASA era il vero parco giochi! Ho realizzato il mio sogno da bambino e ho potuto visitare quello che è ill museo della Nasa che ti fa vedere un sacco di cose: tutti i vari razzi, ti porta a vedere la rampa di lancio, la vecchia sala di controllo…Cioè io ero lì!

 

Ma la tua famiglia quindi ti segue nelle tue passioni? Sei riuscito a trasmetterlo anche a tua figlia?

Io e mia moglie ci siamo conosciuti ad una fiera del fumetto. Lei è diplomata come disegnatrice manga quindi, anche se non ne ha potuto fare una professione perché in Italia non c’è mercato per chi disegna fumetti in stile giapponese, tutta la famiglia è influenzata da questa passione.

Noi siamo una famiglia full-nerd!

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