Mai stare fermi | Intervista a Erika Mami

 

Nell’intervista di oggi la parola chiave è una: DINAMISMO. Ne parliamo con Erika Mami, del nostro Ufficio Service.

 

Ciao Erika, puoi presentarti ai nostri lettori?

Sono Erika, lavoro in Fortech da tanti anni, addirittura dalla fine del 2007. Attualmente faccio parte dell’Ufficio Service, con i colleghi Benedetta Bonetti, Roberto Roncaglia, Claudio Angelini, sotto il coordinamento di Paolo delli Ponti.

 

Qual è la forza del vostro team a tuo avviso?

Siamo dinamici! Ci occupiamo di tante cose in tanti progetti diversi.

Ad esempio, io seguo principalmente smart e il mondo degli indipendent (sia per quello che riguarda le attrezzature che, parzialmente, per i servizi). Benedetta segue, sempre per gli indipendent, la parte dei servizi, Roberto e Claudio invece sono più incentrati sul rollout di alcune compagnie. Ognuno di noi ha inoltre, a seconda dei progetti, anche mansioni inerenti Eni.

Già da questo quadro veloce si può capire quanto il dinamismo sia la nostra caratteristica e come riusciamo a spaziare tra progetti e attività.

 

Considerando la velocità con cui Fortech attiva nuovi progetti sicuramente avrete di che divertirvi!

Esatto! Il bello è proprio avere sempre nuove sfide, non annoiarsi mai.

 

In questi anni in Fortech cosa ti ha gratificato di più?

Direi senza dubbio il successo della linea smart. Ricordo, alcuni anni fa, i pochi pezzi del primo periodo, poi l’evoluzione crescente, la risposta positiva del mercato e l’affermazione a livello nazionale.

In questi anni abbiamo cambiato i processi produttivi, abbiamo trasformato hardware e software, arrivando a prodotti molto avanzati. Vedere tutte queste trasformazioni è stata una gran soddisfazione.

Sono contenta di fare parte dell’evoluzione del progetto smart e ho ancora un sentimento di orgoglio quando vedo i nostri terminali sulle diverse stazioni di servizio.

Il bello è che, anche se siamo cresciuti così tanto, non ci fermiamo. Spostiamo sempre l’asticella, progettiamo nuove integrazioni.

 

Questo dinamismo corrisponde al tuo modo di essere o è complementare?

Penso sia complementare, io sono molto tranquilla, nella mia vita personale ho una routine ben definita. Invece sul lavoro amo questa irrequietezza, questo non stare mai fermi, questo inglobare nuove informazioni per progredire.

Pensa che sono stata la prima donna assunta nell’help desk. Il mio badge era il numero 12. Se mi guardo indietro vedo tantissimi passi fatti, traguardi raggiunti, successi, sacrifici. Se guardo verso il futuro mi aspetto la stessa cosa: una esplorazione continua.

 

Una caratteristica di Fortech è proprio quella di avere anche tante donne nel suo team. Un bel modo per andare oltre gli stereotipi di genere, che portano a pensare che certi settori siano solo maschili. 

Esatto. Io qui mi sono subito integrata benissimo. Purtroppo quando facevo studi tecnici venivo considerata una anomalia proprio perché donna…a volte anche i clienti, quando chiamano per assistenza e sentono una voce femminile al telefono, hanno qualche dubbio iniziale. Poi però la professionalità vince su tutto. Se sai risolvere un problema o gestire una situazione non conta che tu sia uomo o donna, conta quello che sai fare e come lo fai. Ci vuole solo un po’ più di tempo per costruire un rapporto di fiducia.

 

Quali sono le parole chiave per te, nella vita personale e professionale?

Costanza, sincerità e impegno. Sia che tu lavori da sola o in un team, qualunque sia il tuo interlocutore, è importante dedicarsi costantemente a quello che si fa, costruendo rapporti basati sulla sincerità e mettendoci tutto l’impegno possibile. Non conta se tu sia in produzione, all’help desk o nel team service. Questa regola è valida per tutti.

Il fatto è questo: il tuo lavoro lo devi scegliere ogni giorno. Può essere imperfetto, ma devi dare tutto perché sia sempre il meglio di quello che puoi avere.

 

Visto che il lavoro può anche essere imperfetto… per te Fortech ha dei difetti?

L’altro lato del dinamismo è la difficoltà che a volte si può avere nell’affrontare i cambiamenti. Non sempre è facile essere agili, veloci, addirittura repentini nelle trasformazioni.

Diciamo che teniamo un ritmo molto sostenuto.

 

Quando non sei presa da tutti questi cambiamenti cosa ti piace fare nel tempo libero?

Da un po’ di tempo ho una passione per la fotografia. Sono anni che frequento mostre ed esposizioni ma negli ultimi tempi ho seguito anche corsi specifici. Tra tutti i mie scatti ce n’è uno a cui sono molto legata: una foto fatta in Provenza in un campo di lavanda. Pace, silenzio, tranquillità.

 

 

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