Il centro dell’assistenza tecnica | Intervista a Lorenzo Oliva

 

Installazione, manutenzione, testing: sono tanti i processi tecnici che portano i nostri prodotti a far parte delle attività quotidiane dei nostri clienti. Ne parliamo con Lorenzo Oliva, che da anni si occupa proprio dell’assistenza tecnica on-site.

 

Ciao Lorenzo, puoi presentarti?

Certo! Il nome lo sapete già, posso aggiungere che, subito dopo il diploma, ho iniziato a lavorare in Fortech. Da circa un anno sono inoltre il Responsabile dell’assistenza tecnica on-site e coordino il mio lavoro assieme a quello del collega Simone Righetti. 

 

Come si struttura il vostro lavoro?

Il nostro team opera su tutto il territorio italiano, sia per installazioni o manutenzioni che hanno delle specificità che per installazioni di clienti diretti. Al lavoro fuori dalla sede Fortech, che prevede soprattutto installazioni sugli impianti e attività di manutenzione, si affianca quello in sede, ci occupiamo anche della creazione di simulatori in laboratorio e dei test sul funzionamento. Il nostro “duo” si trova quindi a collaborare sia con i tecnici di aziende esterne, che col nostro help desk e il reparto produzione.

 

Che sfida vi siete dati per i prossimi mesi?

Come Responsabile la mia prima sfida è rendere autonoma la persone che collabora con me. Visto che Simone lavora nel mio team da relativamente poco tempo e si occupa anche di altro durante la sua giornata lavorativa, ritengo importante riuscire a renderlo indipendente.

L’altra sfida la viviamo invece ogni giorno: rappresentare Fortech sugli impianti rendendo giustizia al suo reale valore. Girando tutta Italia ed entrando in contatto diretto con i clienti, sentiamo la responsabilità di rappresentare l’immagine e la reputazione di Fortech. 

 

Girando per tutta Italia ve ne saranno capitate tante. C’è una installazione che ricordi per la sua unicità?

Sì, ne abbiamo fatta una completamente sotto la neve. Era una situazione surreale perché noi eravamo lì, con tutte le nostre apparecchiature elettroniche, lo smartWASH da installare in sostituzione alla precedente apparecchiatura e tutto intorno cadevano fiocchi di neve bianca, che trasformava completamente la stazione di servizio. Una mezza giornata in cui sembrava quasi di lavorare… in Lapponia.

 

Cosa ti piace di più del tuo ruolo?

Essendo su campo ci sono due cose che mi gratificano particolarmente: la soddisfazione del cliente e le sfide che si presentano continuamente. Il mio lavoro mi porta a diretto contatto con gestori e retisti e quello che mi motiva è svolgere ogni dettaglio con attenzione perché i nostri standard sono alti e quello che facciamo incide tantissimo sulle attività quotidiane dei nostri clienti. Inoltre per una buona installazione o una buona manutenzione spesso bisogna avere la prontezza di affrontare variabili che sono al di fuori del nostro controllo, da quelle climatiche che citavo prima a quelle d’installazione di apparati elettronici di della stazione o altro. Per sintetizzare… c’è sempre da imparare qualcosa di nuovo.

 

Se nel lavoro metti tanta passione, nella tua vita privata cosa ami fare?

La risposta è molto facile: adoro giocare a pallavolo. Non è solo un hobby ma un vero e proprio impegno. Giocando come centrale in serie B ho quattro allenamenti a settimana a cui si sommano la preparazione fisica e la partita del sabato. Tra trasferte di lavoro e trasferte sportive il mio tempo è sempre poco quindi tutto quello che mi rimane lo dedico a famiglia ed agli amici, con cui organizzo anche qualche week-end nelle capitali europee. 

 

Come sta andando il campionato?

La mia squadra, il San Marino, è in lotta per la salvezza. Lottiamo ogni sabato per garantirci la permanenza in categoria e dobbiamo rimanere concentrati sull’obiettivo.

 

C’è un filo conduttore tra il tuo ruolo in Fortech e la pallavolo?

Essendo uno sport di squadra la pallavolo è molto formativa per tutto quello che coinvolge attività in team. Abituarsi a dare tutto non solo per se stessi ma per un gruppo è un grande insegnamento. La coesione dello “spogliatoio” e la disciplina sono cose che, dallo sport, penso vadano trasferite anche sul lavoro.

 

C’è una frase che racconta Lorenzo più di tante altre cose?

Direi di sì, è una frase che avevo anche messo in lizza perché diventasse un tatuaggio! È una strofa di una canzone di un gruppo che mi piace molto, i Mumford & sons: “In these bodies we will live, in these bodies we will die / Where you invest your love you invest your life”.

 

 

 

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