Una scala per il paradiso | Intervista a Elena Salvadori

 

In un’azienda come Fortech, con un servizio clienti che punta all’eccellenza, il reparto Front End è fondamentale perché garantisce una assistenza rapida e precisa. Come si combina questa qualità con lo stress di chi lavora a stretto contatto con il pubblico? Ce lo spiega Elena Salvadori, Responsabile del Front End.

 

Ciao Elena, puoi presentarti e raccontarci un po’ di te?

Sono una girovaga naturalizzata Riminese da ormai 9 anni. Nata a Verona, trasferita a Milano per motivi di studio e poi per lavoro a Roma, dove ho perfezionato la mia esperienza nel settore dell’Help Desk e della Customer Care ed iniziato, grazie alla fortuna di essermi trovata nel posto giusto al momento giusto, la mia esperienza nella gestione delle risorse e del controllo di gestione. Una esperienza molto importante per la mia crescita professionale, dove ho imparato che si può lavorare molto bene da soli ma, scegliendo le persone giuste con le quali collaborare e trovando le corrette motivazioni, si possono raggiungere obiettivi altrimenti inimmaginabili.

 

Coordini un team? Come organizzate il lavoro?

Sì, ho la responsabilità del Front End, un gruppo di poco meno di 20 persone che rispondono in prima battuta alle richieste di clienti e referenti. Un gruppo… molto pink visto che fino a poco tempo fa erano tutte ragazze. Da qualche mese invece è entrato nel team anche un ragazzo!

Non faccio nomi perché siamo in troppi, ma è un gruppo ben assortito e piuttosto affiatato (soprattutto se si considera che siamo quasi tutte donne…. E non aggiungo altro!!!): un team che si sa gestire molto bene con poche accortezze e che, anche quando ho avuto lunghi periodi di latitanza dovuti ad altri progetti che ho seguito in contemporanea, non ha mai deluso le mie aspettative. Vorrei infatti sottolineare un aspetto a cui tengo: a una prima occhiata può sembrare che le competenze richieste a questo team non siano ai livelli di altri in questa azienda e dal punto di vista strettamente tecnico è così.  Ma io sono fermamente convinta del fatto che il lavoro del Front End sia tra i più complessi, perché per buona parte della tua giornata devi incessantemente rispondere al telefono e affrontare senza sosta brevi conversazioni con persone che chiamano perché hanno un problema…

Non è facile interagire per ore con persone preoccupate, arrabbiate e, in alcuni casi, molto nervose. Alla fine questo può portare a schermarsi, a diventare freddi e distaccati. Il difficile alla lunga è ricordarsi sempre di mettersi nei panni dell’altro… Nella nostra attività il fattore umano, la capacità di gestire lo stato emotivo dell’interlocutore sono fondamentali.

Quello che mi rende orgogliosa è che nel team lo spirito e la voglia di fare non mancano quasi mai!!!

 

Qual è la tua più grande sfida professionale?

Sarei felice di riuscire a tenere sempre il ritmo della mia azienda, che da quando sono arrivata non si è mai fermata, neppure di fronte a difficoltà o incertezze!! Fortech è un turbine di innovazione e spinta a crescere, mentre io sono una persona ‘classica’, estremamente pignola e precisa: due punti di vista che permettono di dare il massimo insieme perché si compensano!!!

Spero che la mia professionalità possa dare, ogni volta che ce ne sarà bisogno, tutto il supporto necessario per raggiungere gli obiettivi che Fortech si darà e non importa cosa ci sarà da fare. Il bello di questa azienda è anche questo: mettersi alla prova ogni volta in una nuova sfida.

 

Se Fortech fosse un film o una canzone quale sarebbe? 

Sicuramente personalmente ‘Stairway to Heaven’ dei Led Zeppelin, perché nella mia vita ho lavorato in diverse aziende e per diversi clienti, tutte esperienze meravigliose nel bene e nel male, ma quando sono inciampata (per caso o per fortuna) in Fortech ho trovato un posto da cui mai vorrei allontanarmi. Ho trovato amici e una vera e propria seconda famiglia.

E che dire di capi che ti permettono di essere ogni giorno te stessa, con i tuoi “pregi e difetti”?!?!  Non è poco e non mi sembra troppo lontano da un paradiso.

 

C’è una frase da cui trai ispirazione?

Più d’una direi… Gli aforismi sono continue fonti di ispirazione! Ma se vogliamo limitarci all’ambito lavorativo sicuramente quella che più si addice è “La ragione per cui abbiamo due orecchie ed una sola bocca è che dobbiamo ascoltare di più, parlare di meno”. Vi confesso che fino a poco fa era anche la frase appesa davanti alla mia postazione perché scelta come fioretto per il 2018 (qualcuno direbbe che sono una logorroica…)

E’ solo ascoltando con attenzione, con tutto noi stessi, che possiamo capire, aiutare e comunicare.

 

 

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